I sassi di Matera: da vergogna d’Italia a patrimonio Unesco
Benvenuto/a nella mia città!
Oggi ti presento il gioiellino che l’ha reso famosa: i Sassi di Matera.
No, non sto parlando di sassolini, quelli fastidiosi che entrano nelle scarpe, o chissà cosa stai immaginando, ma di un quartiere di Matera con grotte e antiche case rupestri scavate nella roccia, o meglio, nella calcarenite.
Al giorno d’oggi c’è chi considera Matera come un presepe, chi rimane affascinato e senza parole guardando i Sassi, ma non è sempre stato così.
Ora ti racconto la trasformazione dei Sassi di Matera da vergogna d’Italia a Patrimonio Unesco.
Perché Matera era la “vergogna d’Italia”?

Tutto nasce dal racconto di Matera presente nel libro di Carlo Levi del 1945 “Cristo si è fermato a Eboli”.
Racconta questa città attraverso le parole della sorella che, per andare a fargli visita, dovette fare una sosta a Matera.
Si aspettava una città pittoresca, come aveva letto in una guida, ma uscita dalla stazione, cercò invano la città, ma “la città non c’era”.
“Arrivai a una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. In fondo scorreva un torrentaccio, la Gravina, con poca acqua sporca e impaludata fra i sassi del greto. La forma di quel burrone era strana. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’Inferno di Dante”.
E continua “la stradetta passava sui tetti delle case, se così quelle si possono chiamare. Sono grotte scavate nella parete di argilla indurita del burrone. Le porte erano aperte per il caldo. Sul pavimento stavano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte e ci dormono tutti insieme uomini, donne, bambini e bestie. Ho visto dei bambini seduti sull’uscio delle case, nella sporcizia, al sole che scottava, con gli occhi semichiusi e le palpebre rosse e gonfie. Era il tracoma. Sembrava di essere in mezzo ad una città colpita dalla peste.”
Questa denuncia richiamò l’attenzione nazionale, fin quando, nel 1948, Palmiro Togliatti visitò la città e dichiarò i Sassi di Matera “vergogna nazionale”.
Chi fece evacuare i Sassi di Matera?
Il primo ministro, Alcide de Gasperi, visitò Matera nel 1950. Due anni dopo, il governo De Gasperi, promulgò la legge per il risanamento dei Sassi che, però, impose alla maggior parte degli abitanti della città, circa i due terzi, di abbandonare le proprie case-grotta per trasferirsi nei nuovi rioni, creati appositamente per accoglierli.
Il trasferimento forzato, però, non fu accettato da tutti. Durò all’incirca un ventennio e riscontrò molte opposizioni, soprattutto da parte dei più anziani, affezionati alle grotte e, soprattutto, ai “vicinati”.

Il vicinato era uno spazio comune che si creava tra varie abitazioni vicine. Qui nascevano amicizie, pettegolezzi, si creava una comunità basata sulla solidarietà tra vicini. Ma non solo, questo era anche lo spazio in cui “ci si faceva i fatti degli altri”.
Quando furono abbandonati i Sassi di Matera?
In seguito allo sfollamento, seguirono una decina di anni in cui i Sassi divennero la parte fantasma della città.
Nel frattempo però, mentre Matera veniva divisa in città vecchia e città nuova, i Sassi venivano presi di mira come un fantastico set cinematografico da grandi registi come Pier Paolo Pasolini. E chi può biasimarlo? Nonostante tutte le brutte descrizioni che sono state fatte sui Sassi di Matera, nessuno può negare che si tratti di un paesaggio magico. Ti basterà guardare le scene di vita quotidiana di questo video per sentirti parte di un film. 💭
Perché i Sassi di Matera sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale UNESCO?
Finalmente, nel 1986, una nuova Legge fornì finanziamenti utili per ribaltare la storia dei Sassi. Partì una fase di ripopolazione in cui i Sassi tornarono a vivere.
Ormai consapevole del proprio valore e del patrimonio, nel 1993, Matera si candida nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
E…🥁 rullo di tamburi 🥁…
con la seguente motivazione
“l’insieme dei Sassi e del Parco archeologico e naturale delle Chiese Rupestri di Matera costituisce una testimonianza unica dell’attività umana. Il preminente valore universale deriva dalla simbiosi fra le caratteristiche culturali e naturali del luogo”,
ecco che arriva il titolo “i Sassi di Matera Patrimonio UNESCO”!
Sono stati, addirittura, il primo sito del Meridione ad essere eletto.
E le vittorie non sono finite qui perché Matera viene anche dichiarata Capitale Europea della Cultura nel 2019.

Si vede che sono una materana fiera della sua città?
S/Fortunatamente sono già nata nella parte nuova della città ma i miei nonni hanno vissuto in prima persona tutto ciò. Ed è sempre emozionante guardare i loro occhi quando raccontano aneddoti della loro infanzia.
Se ti è piaciuto il mio racconto, non ti resta che continuare a scoprire il sud Italia con me, ti aspetto in Basilicata! ✈️